Quando si viene dimessi dopo un trapianto ci si sente emozionantissimi, ma questa gioia può anche essere accompagnata da ansie, soprattutto nel primo periodo.
La convalescenza richiede il suo tempo, non uguale per tutti. Sia il trapiantato che la sua famiglia devono adattarsi a un nuovo stile di vita. La stessa situazione l’ho dovuta affrontare io.
Tra le cose più importanti vi era quella di evitare di entrare in contatto con fonti di infezione: per questo motivo era indispensabile l’utilizzo della mascherina. Questa fu un’esperienza nuova, perché in camera sterile non dovetti mai indossarla, a differenza di qualsiasi persona che vi entrasse.
All’inizio non fu molto facile abituarmici perché mi sentivo soffocare e spesso uscivo all’aperto per poterla togliere giusto il tempo di una boccata d’aria fresca. Non mi agevolò sicuramente il periodo in cui dovetti indossarla…metà giugno di un’estate caldissima e afosa!!!
Negli spazi chiusi, come la casa e la macchina, l’uso della mascherina era obbligatoria sia per i miei genitori che per i miei amici. Allo stesso tempo, pur avendo questa protezione, dovevo evitare gli ambienti pubblici perché più persone incontravo e più alto era il rischio di contrarre infezioni.
Non mi sono MAI fatta scrupoli su cosa potesse pensare la gente che mi incontrava. Anzi, spesso mi sentivo osservata e alcune volte evitata come se fossi io a danneggiare gli altri, quando invece era l’opposto! La cosa che più mi innervosiva era che a fissarmi non erano i bambini, ma gli adulti, tant’è che un giorno in cui ero particolarmente infastidita, mi calai la mascherina e chiesi alla signora che tanto mi guardava, come se fossi una marziana, se avesse bisogno di qualcosa. Naturalmente lei rimase di stucco e senza dire una parole si voltò e se ne andò.
La stessa cosa capitava quando ero in macchina con altre persone perché, dovendo indossare tutti quanti la mascherina, attiravamo l’attenzione di tutti, sembrando dei fuorilegge. In quelle circostanze ero veramente felice perché non mi sentivo diversa ed inoltre non ero l’unica ad essere osservata.
La “fase mascherina” durò per circa 6/8 mesi fino a quando il mio sistema immunitario si rafforzò. Tornare a respirare “liberamente” oltre ad essere bellissimo, fu una grandissima conquista.
Mi sento di consigliare a chi sta o dovrà affrontare situazioni simili di non badare (anche se non sarà sempre facile) al comportamento e all’opinione altrui, ma di salvaguardare sempre la propria salute.
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