La Salute è diritto umano fondamentale ancora drammaticamente violato. Soleterre, impegnata dalla sua nascita in interventi in difesa di questo diritto, pubblica in occasione della XV Giornata Internazionale Contro il Cancro Infantile il dossier Salute è giustizia sociale. A partire all’esperienza accumulata con il Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica (PIOP), il dossier analizza come la Salute sia diventata un diritto per pochi e cosa fare per invertire la tendenza e assicurare benessere psico-fisico e cure adeguate a tutte e tutti.
La salute è intrinsecamente legata ad aspetti sociali, economici e politici ed è un diritto umano fondamentale: povertà, iniquità, sfruttamento, violenza ed ingiustizia sono alla base di malattie e morti premature.
Un diritto troppo spesso ancora disatteso, o interpretato in maniera restrittiva: la salute infatti non può essere considerata come mera assenza di malattia, ma, come indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità fin dal 1948, deve essere “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità”.
Purtroppo ancora oggi uccide più la mancanza di giustizia sociale delle malattie. È pertanto necessario agire su due fronti: migliorare le condizioni di vita delle persone ed intervenire sui fattori strutturali che creano disuguaglianze nello stato di salute.
Se è quindi importante fornire medicinali, strumentazioni e supporto in caso di malattia, non è però sufficiente. E’ necessario muoversi in maniera più ampia, promuovendo equità, sviluppo eco-sostenibile, accoglienza e partecipazione.
E’ necessario ribadire con forza che la salute, in quanto diritto, non può e non deve diventare un bene di consumo così come l’accesso alle cure non deve essere un privilegio di chi può permetterselo. La copertura sanitaria universale è pertanto un passo fondamentale e irrinunciabile affinché i sistemi sanitari siano delle piattaforme in grado di promuovere equità. Tuttavia gli sforzi per raggiungere la copertura sanitaria universale devono essere parte di una trama ancora più complessa, e tanto più difficile in quanto ridurre l’iniquità in salute significa modificare l’organizzazione stessa della società ed i rapporti di potere esistenti a livello locale, nazionale e globale.
È necessario adottare politiche sanitarie inclusive in termini di diritti e integrate con quelle di altri settori quali istruzione, lavoro e servizi sociali. Un sistema di welfare pubblico, finanziato attraverso la fiscalità generale e gestito da istituzioni capaci e trasparenti, è in grado di garantire a tutti la sicurezza sociale e di coniugare al meglio l’accesso universale alle cure mediche con la promozione della salute.
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