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Taranto: prima, durante e dopo il COVID-19

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Anche se non particolarmente colpita dalla pandemia rispetto ad altre zone dell’Italia, anche i pazienti ricoverati a Taranto sono stati in qualche modo toccati dalla situazione, ma anche per loro ci siamo stati. Ecco come.

Taranto fortunatamente ha registrato un numero basso di contagiati COVID-19 rispetto alla media nazionale. Gli ultimi dati a nostra disposizione parlano di 281 casi da inizio pandemia. Un sollievo per tutta la città che ha già altri problemi a cui pensare, tra cui l’innalzamento costante e vertiginoso dei casi di cancro che colpisce i suoi cittadini, bambini compresi. Numeri così alti che ci hanno spinto l’anno scorso a portare il nostro aiuto all’ospedale SS. Annunziata e ai volontari di S.I.M.BA ODV, come sapete.

La situazione attuale nel reparto di Oncoematologia pediatrica

Attualmente sono circa 80/85 i bambini e gli adolescenti seguiti dal reparto di Oncoematologia pediatrica del SS. Annunziata di Taranto. Anche se non colpiti in prima persona, i pazienti e le loro famiglie hanno risentito parecchio del virus. L’ansia di essere contagiati era molto alta, ma allo stesso modo era presente il timore di ritardi nei trattamenti e nelle cure.
Fortunatamente così non è stato: tutti i bambini e i ragazzi ricoverati durante la pandemia hanno ricevuto le cure necessarie nei tempi previsti! Anzi, l’ospedale di Taranto ha anche collaborato con altri ospedali italiani per agevolare il loro follow-up. 

Come sono andate avanti le nostre attività per i pazienti e le famiglie

Le nostre attività a Taranto si sono adeguate alle nuove esigenze: le mascherine sono diventate ovviamente obbligatorie durante i colloqui così come il frequente lavaggio delle mani. Inoltre, abbiamo incentivato l’utilizzo del telefono e delle e-mail per comunicare con i familiari dei bambini, dando così la possibilità per chi non aveva modo di recarsi in ospedale di continuare le sedute di psicoterapia da casa propria.
Per chi invece aveva la possibilità di spostarsi, abbiamo continuato le sessioni in presenza, grazie alla nostra psico-oncologa Maria Montanaro, mantenendo il distanziamento sociale e seguendo le norme di prevenzione, o a distanza.

L’impatto del COVID-19: la storia di Roberta

Maria Montanaro in questi giorni ha condiviso con noi la storia di una bambina che segue nelle terapie e vogliamo farla conoscere anche a voi, perché rappresenta un po’ tutte le paure che hanno vissuto i bambini, ma anche gli adulti durante questa pandemia.

“Due anni fa ho conosciuto Roberta, una bimba di 8 anni. Con lei abbiamo iniziato un percorso terapeutico per aiutarla a superare il trauma della morte improvvisa del papà. Roberta aveva trovato un modo tutto suo per gestire il lutto: disegnare su un foglio le sue ansie per riuscire a comprenderle e a superarle.
Con l’arrivo della pandemia però, in lei si è riattivato il trauma, e nel corso dei mesi è nata in lei la paura di perdere la mamma. Durante il lockdown abbiamo iniziato dei video colloqui per affrontare insieme il tema del COVID-19 e dopo qualche settimana, la piccola ha dato prova di tutto il suo ingegno e della sua forza: è nata così “la casetta della tristezza”, una sorta di “posto al sicuro” dentro la sua casa, realizzata con una coperta disposta su alcune sedie, dove la Roberta si rifugia nei momenti di maggior tristezza e preoccupazione. In questo luogo sicuro, la piccola ha detto che può rifugiarsi anche la madre quando si sente triste o impaurita. Tutto questo finché non potranno tornare di nuovo dalla “Dottoressa delle emozioni…così mi chiama Roberta”, ci ha raccontato Maria Montanaro.

Una testimonianza toccante che racconta quanto sia importante il supporto psicologico…Sono tanti i bambini come Roberta, che hanno bisogno di una Dottoressa delle emozioni. 

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Tags: Coronavirus, Grande contro il cancro, Grande contro il cancro Italia, Supporto psicologico, Taranto

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