Taranto e Terra dei Fuochi: la tutela della salute come sfida per la giustizia sociale e ambientale

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Taranto e Terra dei Fuochi: la tutela della salute come sfida per la giustizia sociale e ambientale

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In Italia, come il Rapporto “Sentieri” dell’Istituto Superiore di Sanità da alcuni anni documenta (e di cui ci siamo già occupati su queste pagine), abbiamo diversi luoghi e territori in cui l’inquinamento ambientale rappresenta un fattore critico nell’incidenza di malattie croniche, in particolare oncologiche, sulla popolazione adulta e minorile (fino ad un eccesso di mortalità superiore al 20% rispetto alla media nazionale).

A tale proposito è interessante segnalare un articolo a cura di Cinzia Greco apparso nel 2016 su “Anthropology Today” (Vol.32, N.3) a proposito del cancro e della Questione meridionale nella Terra dei Fuochi e a Taranto. A partire dall’analisi di alcune campagne promosse dal Ministero della Salute nelle Regioni Campania e Puglia sugli stili di vita salutari, l’autrice – pur riconoscendo l’indubbia importanza della responsabilità individuale nei comportamenti di consumo e di salute – sottolinea invece il silenzio o l’inattivismo delle Istituzioni rispetto a fattori e a responsabilità (certamente più sostanziali) legate all’inquinamento ambientale di quei territori. La trasformazione del rischio della salute da problema collettivo, pubblico, a comportamento individuale favorisce e asseconda l’offuscamento delle responsabilità di alcune industrie e amministrazioni pubbliche in merito all’esposizione involontaria a sostanze tossiche. Così da evitare interventi costosi di risanamento ambientale e riqualificazione industriale.

L’approccio della ingiustizia ambientale mostra che per quanto involontaria, una tale esposizione non è fortuita o casuale, ma si verifica ed insiste su specifiche aree geografiche socialmente ed economicamente vulnerabili e povere: effetto di una violenza strutturale dettata da una iniqua distribuzione di poteri e risorse che danneggia gli strati più deboli della società. I territori del Sud Italia, in varie forme e misure, pagano storicamente gli effetti di una asimmetria economica strutturale con il Nord Italia, collocandoli nella condizione di periferia marginale e subordinata. Evidente il caso della Terra dei Fuochi, deposito abusivo di rifiuti tossici provenienti dalle regioni del Nord Italia e di altri paesi europei a partire dalla fine degli anni Ottanta, su cui si sono innestate le eco-mafie. Ma emblematico è anche il caso di Taranto, dove uno stabilimento siderurgico – Ilva – è stato da un lato artefice di occupazione e lavoro, ma dall’altro responsabile del degrado e dell’inquinamento ambientale dell’area, con effetti epidemiologici conclamati sull’incremento di patologie oncologiche, circolatorie e respiratorie. Dopo anni di inchieste e procedure, oggi i cittadini di Taranto si trovano costretti a scegliere tra salute e lavoro: spesso perdendo entrambi, non avendo effettivo potere di decisione e di azione.

La questione inquinamento non ha ripercussioni soltanto sulla vita e la salute di chi lavora presso lo stabilimento, ma anche e soprattutto quella dei bambini. Nel mese di marzo, ad esempio, due scuole del rione Tamburi sono state chiuse, e gli studenti trasferiti presso altri istituti, a causa della vicinanza di cumuli di rifiuti speciali scaricati abusivamente. Il mese precedente, invece, migliaia di persone sono scese in piazza per ricordare tutti i bambini morti di cancro nella città.

Perseguendo la propria mission per la promozione della salute come diritto fondamentale e condizione di giustizia sociale, dal 2019 Soleterre ha intrapreso un nuovo impegno verso queste aree del Sud Italia maggiormente penalizzate. A partire da Taranto, presso l’Ospedale SS. Annunziata, in cui a fine 2017 è stato creato, anche grazie alla spinta della raccolta fondi promossa da associazioni locali e da “Le Iene”, un piccolo reparto di oncoematologia pediatrica per lo svolgimento di trattamenti di day service, chemioterapie e terapie di supporto. Soleterre in particolare collabora con i volontari dell’associazione S.I.M.BA Onlus, ogni giorno attivi sia nel reparto di oncoematologia che in quello di pediatria.
Soleterre sosterrà e svilupperà il sostegno psicologico nel reparto, mettendo a disposizione l’esperienza maturata a Pavia e all’estero. La nuova collaborazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa tenutasi l’11 aprile 2019 presso l’Auditorium dell’Ospedale SS. Annunziata.

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