La guerra ucraina sta mietendo vittime e infliggendo ferite non solo sul corpo, ma anche sulla mente, purtroppo. I nostri Psicologi, attivati sin dal primo giorno di conflitto, ogni giorno ascoltano e danno conforto a moltissime persone, la cui disperazione è quasi palpabile.
Una prima loro rilevazione fatta su un campione di 447 profughi ucraini da loro assistiti a Przemysl in Polonia e a Leopoli in Ucraina ha fatto emergere dati allarmanti. I livelli di ansia in queste persone vanno da moderati a gravi e molto gravi per più del 70% di queste persone, che hanno grosse difficoltà nell’immaginare quale possa essere il loro futuro…
Le loro sono storie che non vorremmo mai dover sentire e che ci danno i brividi ogni volta che le sentiamo, come la storia di una famiglia scappata da Kharkiv di cui vi parliamo qui di seguito.
Un attacco di panico per ogni allarme bomba: la storia di Petro
La loro vita era in pericolo a Kharkiv e così Nadiya non ci ha pensato due volte: ha preso suo figlio Petro e sono scappati il più lontano possibile, lasciando casa, verso l’ospedale. Erano feriti e sono stati subito soccorsi: il piccolo specialmente aveva problemi di udito a causa dei bombardamenti, ma soprattutto soffriva di tremendi attacchi d’ansia ogni volta che scattavano gli allarmi per le bombe.
Addirittura il bambino soffriva di sensi di colpa, come se ciò che stesse accadendo dipendesse da lui; aveva paura ovviamente di morire e crisi di identità. E a volte è aggressivo perché ha una forte rabbia repressa contro chi lo ha costretto a lasciare casa e gli ha fatto del male.
Solo grazie al nostro supporto psicologico piano piano Petro ha cominciato ad associare al suono dell’allarme un suono non negativo, ma di aiuto: un segnale che potesse dargli il tempo di mettersi al sicuro.
Giorno dopo giorno, il bambino ha acquisito un po’ di fiducia in sé: attraverso un proprio racconto si vede come un piccolo grande super eroe, il cui compito è quello di salvare non solo casa sua, ma anche le persone a cui vuole bene. Ad aiutarlo un fischietto che Petro usa quando scattano gli allarmi: il suo super potere è quello di avvertire le persone che ha intorno del pericolo, affinché si mettano in salvo.

Non è facile in questi momenti difficile riuscire a mettersi in connessione, specialmente con i bambini, ma i nostri psicologi ogni giorno fanno del loro meglio per avvicinare i piccoli e i grandi, entrare in sintonia con loro e curare le loro ferite interne, piano piano, ma con successo.
Lo fanno ascoltandoli, parlandoci e invitandoli a esprimere attraverso disegni non solo la rabbia e la paura che hanno dentro, ma anche le speranze.
Sono disegni che proiettano i loro sogni e li aiutano positivamente. E così anche colorare la stanza degli psicologi diventa non solo una passatempo per i piccoli pazienti, ma un modo per loro di rendere più personale, accogliente e sicuro il luogo dove seguono le terapie. Un ambiente più intimo e sereno, dove parlare del proprio stato d’animo, delle loro paure e delle speranze per il loro futuro.
Sostieni le attività dei nostri psicologi in Ucraina: aiuterai moltissimi bambini e ragazzi a superare le loro ferite emotive
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