La pandemia ha influenzato purtroppo anche le vite dei bambini malati di cancro nel nostro Paese. Per chi era già in reparto, oltre all’ansia di un nuovo pericolo dovuto al virus, l’isolamento è diventato ancora più stretto. Nonostante questo però il COVID è riuscito a sconvolgere anche le famiglie che facevano attenzione e prendevano le giuste precauzioni.
Così è stato per Francesca, 13 anni, ricoverata a Taranto, dove siamo presenti col nostro supporto psicologico, attraverso la dott.ssa Maria Montanaro.
Tredici anni è un’età delicata già di per sé: si è all’inizio dell’adolescenza, con tutti i turbamenti che può portare sia a livello fisico che emotivo. Scoprire di avere il cancro in quel periodo non è facile. Avere una famiglia compatta aiuta tantissimo e questa è da sempre la fortuna di Francesca che, specialmente con la mamma, ha un rapporto quasi simbiotico.
Nonostante però tutte le precauzioni prese, sia sua mamma che suo papà sono risultati positivi al COVID e hanno dovuto così allontanarsi dal reparto. Nessuno di loro due poteva più prendersi cura di Francesca e trascorrere con lei l’isolamento in reparto.
La ragazza era proprio all’inizio del suo percorso di cure: i dolori erano fortissimi, i primi capelli stavano cadendo. Un momento davvero critico in cui rimanere sola…Per giunta tutto è accaduto durante le festività natalizie: il periodo per eccellenza in cui si sta in famiglia.
Così per la prima volta al SS. Annunziata di Taranto sono stati dei caregiver a prendersi cura di lei, in assenza dei genitori. Grazie alla tecnologia, Francesca riusciva a comunicare attraverso videochiamate tutti i giorni con suo padre e sua madre, e questo l’ha aiutata a sentire meno la distanza e a non avere troppa ansia. I genitori, dal canto loro, in preda ai sensi di colpa per non poter essere accanto alla propria figlia nel momento di maggior bisogno, vedendola ogni giorno anche se solo in video sono riusciti a essere più sereni.

Il supporto psicologico come rinforzo
La piccola si è dimostrata forte, come spesso lo sono i bambini e i ragazzi di fronte alla malattia: è riuscita a tenere duro, grazie anche all’aiuto di chi la curava ogni giorno e della nostra psicologa. Le emozioni da gestire sono sempre molte in un percorso di cura così complicato: sono state ancora di più in questo caso, sia dal lato dei genitori che da quello di Francesca. Avere però una guida, una figura di riferimento che possa ascoltare e mettere nella giusta prospettiva ciò che sta accadendo è fondamentale per andare avanti e affrontare le cure.
Oggi Francesca è tornata a casa, il luogo per eccellenza dove ci si sente protetti. I suoi genitori per fortuna hanno passato la malattia in modo del tutto asintomatico e hanno potuto riabbracciare la figlia dopo tutto questo tempo.
Il supporto psicologico è una componente importante della guarigione dal cancro, anche per i più piccoli.
Sostieni i nostri psicologi in ospedale, affinché possano continuare a essere accanto a bambini e ragazzi come Francesca e la sua famiglia.
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