Perseguendo la propria mission per la promozione della salute come diritto fondamentale e condizione di giustizia sociale, dal 2019 Fondazione Soleterre ha intrapreso un nuovo impegno verso le aree del Sud Italia maggiormente penalizzate in materia di garanzia alla cura per bambini e famiglie con cancro pediatrico.
I territori del Sud Italia, in varie forme e misure, pagano storicamente gli effetti di una asimmetria economica strutturale con il Nord Italia, collocandoli nella condizione di periferia marginale e subordinata. Evidente il caso della Terra dei Fuochi, deposito abusivo di rifiuti tossici provenienti dalle regioni del Nord Italia e di altri paesi europei a partire dalla fine degli anni Ottanta, su cui si sono innestate le eco-mafie. Ma emblematico è anche il caso di Taranto, dove uno stabilimento siderurgico – Ilva – è stato da un lato artefice di occupazione e lavoro, ma dall’altro responsabile del degrado e dell’inquinamento ambientale dell’area, con effetti epidemiologici conclamati sull’incremento di patologie oncologiche, circolatorie e respiratorie. Dopo anni di inchieste e procedure, oggi i cittadini di Taranto si trovano costretti a scegliere tra salute e lavoro: spesso perdendo entrambi, non avendo effettivo potere di decisione e di azione.
L’impegno di Fondazione Soleterre partirà da questo secondo contesto, presso l’Ospedale SS. Annunziata, in cui a fine 2017 è stato creato un piccolo reparto di oncoematologia pediatrica per lo svolgimento di trattamenti di day service, chemioterapie e terapie di supporto. Il Reparto, intitolato a Nadia Toffa lo scorso settembre, offre al momento 3 posti letto per la degenza ordinaria e 4 poltrone mediche per chemioterapia e terapia di supporto, con una media annua di circa 50 pazienti pediatrici affetti da patologie oncologiche.
L’obiettivo avviato e perseguito da Soleterre in collaborazione con il Reparto e con l’associazione locale S.I.M.BA Onlus, è quello di garantire ai bambini in cura, ai loro familiari e agli operatori di sostegno (sanitari, volontari) il necessario supporto nella dimensione psicologica e sociale della malattia e della cura.
In particolare, a partire da ottobre, sarà garantita la presenza di una psico-oncologa (figura attualmente non prevista nell’organico e nella carta dei servizi del Reparto), al fine di garantire standard adeguati alla cura dei bambini ricoverati e dei loro caregivers (familiari, volontari e altre figure di sostegno). L’attività ha l’obiettivo di alleviare il carico emotivo che l’iter terapeutico ha sul bambino e adolescente oncologico e sulla sua famiglia. Allo stesso tempo, permetterà di affrontare la sensazione di continua tensione e di inaridimento del rapporto con gli altri, l’eccessivo coinvolgimento emotivo, e stanchezza che spesso caratterizzano chi lavora e offre supporto volontario in tali reparti.
Questo intervento si inserisce all’interno del Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica di Soleterre, e mira anche a promuovere il mutuo scambio formativo tra le esperienze in ambito sia clinico che di psico-oncologia pediatrica maturate in Italia (principalmente presso il Policlinico San Matteo di Pavia) e all’estero (Ucraina, Marocco, Costa d’Avorio, Uganda), in una prospettiva di cooperazione internazionale Nord-Sud e Sud-Sud che aiuti il rafforzamento e la contaminazione di pratiche positive.
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