L’essere stati impegnati in prima linea fin dall’inizio della pandemia ci ha permesso di essere spettatori di molti suoi aspetti.
I nostri Psicologi sul campo hanno aiutato non solo i pazienti COVID e i loro famigliari, ma anche il personale medico-ospedaliero e hanno continuato a farlo anche dopo l’emergenza.
Il loro impegno oggi continua e continua anche attraverso l’osservazione e lo studio della coda lunga che la pandemia ha sulla salute mentale della popolazione italiana. A risentire degli effetti del COVID infatti non sono solo le persone che hanno avuto il virus, ma tutti noi e questo è emerso molto fortemente nei mesi scorsi.
Ma oggi come sta andando? Come percepiscono gli Italiani lo stato della propria salute mentale? Lo abbiamo chiesto a un campione di 1.000 persone tra i 18 e i 74 anni, grazie all’aiuto di EMG Different.
Ne è venuto un quadro abbastanza chiaro di quanto le ferite psicologiche derivanti da isolamento e virus siano ancora presenti.
I risultati della ricerca
Già durante la pandemia era emerso che a risentire di più della situazione straniante fossero le donne, molte delle quali avevano perduto anche il lavoro. La nostra ricerca ha evidenziato che il 12% degli Italiani reputa che la propria salute mentale sia pessima o cattiva e sono appunto soprattutto i giovani (18-34 anni) e le donne del Nord Ovest a dirlo e questo dipende – per il 25% degli Italiani – proprio dalla pandemia che ha influenzato negativamente, come ci ha detto il 31% delle donne intervistate.
Potrebbero sembrare numeri bassi, ma su una scala legata alla popolazione italiana, capiamo che si tratta invece di un risultato che deve far preoccupare invece e che indica che c’è davvero bisogno di un aiuto psicoterapico.
Un aiuto a cui già il 20% degli Italiani aveva fatto ricorso anche prima del COVID, ma che forse non viene preso abbastanza in considerazione. Il 60% infatti di chi non ha ricorso alla psicoterapia dice di non averne bisogno e il 23% di potersela cavare da solo…E accanto a loro c’è chi (e parliamo del 22% degli intervistati) non va dallo psicologo per questioni economiche, dato che di media le persone che hanno risposto alle nostre domande percepiscono il costo di una seduta di 79 euro.

Cosa abbiamo fatto e stiamo facendo con i nostri Psicologi
Che il costo spesso sia un ostacolo l’abbiamo purtroppo sempre sentito anche noi attraverso le attività di supporto psicologico che da anni abbiamo svolto per i bambini malati di cancro e le loro famiglie e che – con lo scoppio della pandemia – abbiamo poi allargato.
Anche per questo motivo i nostri interventi in prima linea non hanno mai avuto un costo e quelli nella seconda fase della pandemia, attraverso la nostra Rete nazionale di psicologi, sono stati sostenuti grazie alle donazioni ricevute.
Dall’anno scorso poi, accanto a un percorso di sostegno psicologico a costo zero per pazienti COVID-19 in ospedale, loro familiari e operatori sanitari, minorenni con patologie e persone che hanno perso il proprio lavoro a causa della pandemia, abbiamo attivato anche un percorso a prezzo calmierato per tutti coloro che sentono la necessità di aiuto.
Il nostro obiettivo è rendere accessibile a sempre più persone la possibilità di curare la propria mente, allo stesso modo in cui ci rechiamo dal medico per problemi fisici. Chiedere un aiuto in tal senso non è segno di debolezza, ma invece di grande forza. Riconoscere i propri limiti e cercare di superarli con chi professionalmente può esserci accanto è un passo che non può che farci del bene.
I nostri psicologi ti aspettano se ha bisogno di loro:
puoi contattarli telefonicamente al 3357711805 oppure scrivere loro
attraverso il sito psicologisoleterre.org.
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