Quando tuo figlio si ammala di cancro, l’unica cosa a cui pensi è dargli le cure migliori, non importa quanto lontano si debba andare.
Ogni anno nel nostro Paese sono 70 mila i bambini e ragazzi che lasciano la propria casa, gli amici di scuola, i giochi per combattere un male più grande di loro.
Insieme a loro madri e padri, che spesso sono costretti a prendersi lunghi periodi di permessi e ferie, col rischio di perdere il lavoro.
Da una casa comoda e accogliente passano a una stanza d’ospedale: un letto, un comodino, una sedia, un armadietto, scatole dove tenere vestiti di scorta e la spesa per la giornata. Oltre all’incertezza del futuro per il loro figlio, devono affrontare le paure legate alla perdita del lavoro, allo stare separati, alla mancanza di denaro per affrontare le spese di viaggio, di alloggio e per il cibo.
Noi di Soleterre da anni ormai aiutiamo le famiglie ospitandole all’estero nelle case d’accoglienza durante le terapie oncologiche: dal 2017 al 2019 abbiamo destinato 412.000 euro di fondi per dare la possibilità di una cura a quei bambini che in Ucraina, in Uganda, in Costa d’Avorio e in Marocco non possono permettersela. Ma se è facile pensare che all’estero questo tipo di aiuto sia necessario, risulta più difficile immaginare quanto anche qui in Italia diventi sempre più fondamentale; dallo scorso anno infatti abbiamo creato un progetto di sostegno integrato, riservato a tutti quei nuclei familiari che si trovano in difficoltà economica.

Photo credits: Ugo Panella
A Taranto, come a Pavia, sono molte le famiglie che hanno bisogno: genitori e bambini che vengono da altre regioni come la Basilicata e la Calabria, ma anche Pugliesi stessi che dovendo seguire quotidianamente i propri figli in corsia sono costretti ad abbandonare il lavoro, spesso già precario o sottopagato.
Da quando siamo presenti nel reparto di Oncoematologia pediatrica del SS. Annunziata di Taranto, abbiamo incontrato molti bimbi e molte famiglie, come la madre di Biagio, 11 anni paziente oncologico, che da anni segue il figlio nelle sue cure e che, dopo averlo portato persino a Milano anni fa, ora può finalmente affidare il suo bambino alle cure del Dottor. Cecinati e del suo staff nella sua Taranto.
Nel corso del 2020 saranno ancora molte le famiglie che vorremmo continuare a sostenere con un contributo economico per permettere loro gli spostamenti da e verso l’ospedale, per poter fare la spesa, per poter continuare una vita dignitosa e non doversi preoccupare anche dei conti che non tornano.
Il cancro è una malattia che non colpisce solo chi ce l’ha: colpisce l’intera famiglia…
Aiutaci a sostenere economicamente queste famiglie e far sì che possano concentrarsi sul bene già prezioso che hanno: i loro figli.
“Ho imparato più adesso che sto male che non prima, quando stavo bene. Quando una cosa come quella che mi è successa capita, riesci a capire la sofferenza degli altri. Qui in ospedale ho incontrato altri bambini e ragazzi come me: qui è come stare in una grandissima famiglia” – Biagio, 11 anni, paziente oncologico dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto
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