La Corte d’appello di Tangeri lunedì 9 ottobre 2017 ha annullato un giudizio pronunciato in prima istanza che riconosceva per la prima volta in Marocco la paternità biologica di un bambino nato fuori dal matrimonio sulla base di un test del DNA. La Corte d’appello ha inoltre annullato l’obbligo per il padre ad impegnarsi in un mantenimento economico verso il figlio e ha, per contro, condannato la madre al pagamento di tutte le spese legali.
Subito è arrivata la reazione dell’associazione 100% Mamans, che in Marocco è alla testa di un movimento nuovo che chiede il rispetto del diritto dei bambini ad avere due genitori quando due genitori esistono, coniugati o no.
L’associazione marocchina ha espresso il suo disappunto in un comunicato stampa pubblicato nei giorni immediatamente successivi ai fatti dichiarando: “Desideriamo informare il pubblico nazionale e internazionale che tali disposizioni non ci impediranno di continuare il nostro processo di advocacy al fine di abolire e modificare tutte le leggi ingiuste e discriminatorie nei confronti di donne e bambini per garantire la piena uguaglianza di genere e garantire a tutti i bambini il godimento dei loro diritti, indipendentemente dal loro stato civile o sociale”.
Una battaglia coraggiosa e importante, che Soleterre sostiene fattivamente da tempo, essendo partner di 100% Mamans in due importanti progetti, Meres en ligne e Tous autour de l’enfance, finalizzati alla tutela e alla promozione dei diritti delle madri nubili e dei loro figli in Marocco
Attualmente la legge marocchina riconosce come filiazione legittima solo i bambini nati all’interno di un matrimonio mentre i bambini frutto di relazioni tra due persone non sposate sono riconosciuti esclusivamente come figli della madre. In particolare la legge 490 del codice penale marocchino punisce con la reclusione da un mese fino ad un anno di carcere “tutte le persone di sesso diverso che hanno rapporti sessuali senza essere unite in matrimonio”. Nonostante nel 2004 sia stato redatto un nuovo codice del diritto di famiglia, la Moudawana, per la tutela dei diritti delle donne, esso viene ancora scarsamente applicato da gran parte della giurisprudenza. Così, per paura e per mancanza di conoscenza dei loro diritti, la maggior parte delle madri nubili non intraprende un’azione legale per il riconoscimento del padre biologico. Marchiate con lo stigma di “Zania” (prostituta), queste donne e i loro figli vengono escluse dalla comunità e private dei diritti fondamentali. L’alternativa è l’abbandono del bambino, che purtroppo avviene in molti casi.
Il giudizio della Corte d’appello, basato su una lettura patriarcale e discriminatoria del Codice di famiglia marocchino, ha rigettato una giurisprudenza di valore storico che aveva riconosciuto il supremo interesse del bambino, nonchè i principi fondamentali della costituzione marocchina ed i suoi impegni internazionali.
Mercoledì 01 novembre l’associazione 100% Mamans ha organizzato un sit in pacifico e autorizzato davanti alla Corte d’Appello di Tangeri e ha invitato tutte le organizzazioni della società civile ad unirsi nella manifestazione: un’azione molto importante, di cui è disponibile una testimonianza video ripresa dalla stampa locale. Per il Marocco si è trattato di un evento di grande rilievo, perché sono ancora poche nel Paese le associazioni che realizzano campagne di advocacy e che manifestano in strada chiedendo diritti.
L’associazione ha anche lanciato una petizione pubblica perché il test del DNA venga riconosciuto come prova ufficiale in giudizio in maniera automatica e non lasciata alla discrezionalità della corte, che al momento può quindi decidere che il DNA non ha nessun valore e negare la paternità biologica di un bambino in virtù del solo fatto che il padre non è sposato con la madre.
Essendo la prova del DNA molto costosa e non alla portata della gente comune, la società civile sta anche pensando a campagne per il suo finanziamento, visto il numero enorme di bambini che attualmente in Marocco risultano legalmente figli solo della madre o di nessuno.
Soleterre continuerà ad essere al fianco di 100% Mamans e di tutte le organizzazioni della società civile che chiedono il riconoscimento pieno dei diritti che spettano a queste madri e ai loro figli.