Se già nel nostro Paese molte famiglie devono spostarsi per curare i propri figli, ancora di più accade altrove, come ad esempio in Ucraina dove per vari motivi storici ed economici (Chernobyl, il crollo dell’URSS, il conflitto del 2014) il sistema sanitario si è indebolito ulteriormente.
In queste condizioni bambini e adolescenti malati di tumore sono spesso le prime vittime del sistema. Per questo siamo intervenuti fin dal 2005 in Ucraina, per supplire alla mancanza cronica di medicinali, materiali sanitari e anche per dare alle famiglie supporto psicologico e un tetto sotto il quale stare durante le lunghe cure con la prima casa d’accoglienza a Kiev, grazie anche agli amici della Fondazione Zaporuka che la gestiscono.
In tutti questi anni, abbiamo ospitato numerosi piccoli pazienti oncologici che sono riusciti a vincere il cancro: alcuni di loro hanno ora una loro famiglia, dei figli. E il nostro impegno non si è fermato davanti a questi risultati, ma anzi ha preso ulteriormente slancio col progetto di una nuova Dacha.
La nuova casa di accoglienza
La casa di accoglienza attuale offre alle famiglie che hanno un figlio malato di cancro in cura presso l’Istituto dei Tumori di Kiev di soggiornare gratuitamente. Questa Dacha ha però ha alti costi perché è in affitto e gli spazi sono comunque insufficienti rispetto alle tante richieste di ospitalità delle famiglie.
Da qui tre anni fa la decisione di costruire una nuova struttura più grande e di proprietà della Fondazione Zaporuka. La nuova casa d’accoglienza ospiterà ben 15 nuclei familiari in una struttura moderna e funzionale nel quartiere vicino all’aeroporto. Avrà sale comuni per la cucina e il tempo libero, oltre a salette dedicate alla fisioterapia e al sostegno psicologico.
E tutto questo è possibile grazie alla generosità di donatori italiani e ucraini che hanno visto con i propri occhi ciò che in questi anni siamo riusciti a realizzare e che come noi sanno che spesso questa è l’unica possibilità per molte famiglie di poter soggiornare a Kiev durante il periodo di cura oncologica.

Un progetto che ad alcuni dà fastidio
Non la pensano però tutti così…In una città come Kiev in piena espansione, gli interessi economici di alcuni persone non guardano in faccia a nessuno. A fine marzo è stato appiccato un incendio doloso alla nostra nuova Dacha in costruzione. Per fortuna la casa di accoglienza non è stata interamente distrutta, ma la facciata ha riportato danni così come altre parti.
“Questo è l’ennesimo atto intimidatorio che subiamo dall’inizio dei lavori. Non ci riconosciamo in un’idea di società dove c’è spazio solo per i bimbi ricchi, belli e simpatici. Lotteremo sempre perché venga sempre dato spazio a tutti, agli ultimi come ai primi. Queste intimidazioni avvengono perché non si vogliono bambini oncologici nelle aree residenziali perché, per una logica assolutamente distorta, la loro visione potrebbe portare a un depauperamento del valore immobiliare. Un comportamento folle. Confidiamo nelle autorità ucraine perché venga fatta luce sull’accaduto e si trovino i colpevoli di questo abietto gesto”, ha dichiarato il nostro Presidente, Damiano Rizzi.
Siamo ormai in Ucraina da più di 15 anni, in costante contatto con i nostri amici della Fondazione Zaporuka e non sarà un incendio a fermarci. Abbiamo visto passare nella nostra prima casa tanti bambini, toccato con mano quanto anche per i loro genitori avere un tetto e un ambiente famigliare sia importante. Sono queste le cose che contano per noi e che fanno sì che proseguiremo col nostro progetto.
Puoi darci una mano anche con una donazione piccola per ricostruire le parti danneggiate della nuova Dacha.
Sarà il tuo modo di stare accanto ai bambini malati di cancro che alcune persone preferiscono non vedere.
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