Le scuole sono ormai chiuse, la maturità è in corso: è stato un altro anno difficile quello che i bambini e i ragazzi hanno affrontato. Un anno in cui si sono trovati a gestire emozioni e situazioni difficili, cosa per loro ancora più impegnativa perché senza strumenti e l’esperienza che dovrebbe contraddistinguere noi adulti.
Troppo spesso i bisogno dei più piccoli vengono messi da parte, specialmente in momenti di crisi, pensando che possano cavarsela da soli perché hanno mille risorse interne. La verità è che hanno bisogno di una guida specialmente nei momenti difficili, una guida che possa mettere ciò che accade nella giusta cornice.
Per questo motivo, come vi avevamo detto, ci siamo attivati subito lanciando il progetto Rientro a scuola, dapprima nelle zone con più necessità per poi estenderci in 14 regioni in totale. È un progetto che coinvolge e ha coinvolto vari istituti italiani attraverso attività di supporto psicologico.
Bambini, ragazzi, genitori e insegnanti sono stati aiutati ad affrontare il lockdown, la didattica a distanza, ma anche a gestire le proprie paure, emozioni e le relazioni tra di loro, rese non facili dalla lontananza.
Noia e ansia: cosa hanno passato i più piccoli?
“Se fossi stata positiva al COVID, non sarei più potuta uscire di casa, non avrei più potuto fare niente”: questa è una delle frasi che più abbiamo sentito tra i bambini e i ragazzi. Un pensiero che racchiude una delle loro maggiori paure e l’ansia che si sono portati dietro durante la pandemia.
Tanta però è stata anche la noia e la solitudine: in case in cui i genitori lavoravano a distanza, dove le lezioni spesso erano tenute a singhiozzo o in modo discontinuo, il tempo si è dilatato, lasciandoli in balìa della noia e di pensieri che spesso non riuscivano a esprimere in famiglia.
Ma l’entusiasmo dei bambini ci ha arricchiti in questi mesi: lavorando insieme a loro abbiamo scoperto come riuscissero anche a trovare lati positivi del lockdown, come aver più tempo per giocare con i loro animali domestici o passare più tempo con mamma e papà.
Un’esperienza che i nostri psicologi Damiano Rizzi e Matteo Mangiagalli hanno avuto la fortuna di raccontare a “Professione reporter” su Rete4.
Clicca sull’immagine qui sotto per vedere l’estratto dalla trasmissione
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