In Marocco esistono forti disparità socio-economiche tra i centri urbani e le aree periferiche. Il tasso di analfabetismo è del 34% nelle aree urbane contro il 67% nelle zone rurali.
Inoltre, negli ultimi anni il Marocco è diventato un Paese di rientro di marocchini e di destinazione per i migranti provenienti soprattutto dall’Africa Subsahariana a cui lo Stato non è in grado di assicurare un adeguato supporto socio-economico. Alcune categorie sociali, come quella delle madri nubili o divorziate, sono particolarmente svantaggiate nel loro inserimento sociale e professionale. Infine, molti minori abbandonati – spesso proprio i figli delle madri nubili, costrette a separarsi da loro per essere di nuovo accettate – crescono in centri statali di recupero, che rendono il loro futuro una triste certezza di instabilità.
In generale, pur in un quadro di generale rapido sviluppo e dinamismo, permangono quindi squilibri e disservizi, specie a discapito della fascia della popolazione che non accede ai servizi (educativi, sanitari, eccetera) privati.
Realizzato in partenariato con le fondazioni Cariplo e Peppino VISMARA, l’Unione Europea, la CEI – Conferenza Episcopale Italiana e l’Unione Buddhista Italiana, il programma Paese ES.Maroc.org. rachiude in sé 13 anni di storia di lavoro di Soleterre sul terreno e promuove l’inserimento lavorativo dei giovani svantaggiati, l’avvio di imprese sociali innovative e la formazione delle associazioni locali su tematiche ancora poco diffuse come il fundraising privato, la gestione diretta di progetti internazionali e la comunicazione sociale.
Con la partecipazione delle comunità e delle istituzioni locali, è prevista quindi la creazione di strumenti e soluzioni innovative in grado di potenziare i servizi di base (istruzione, sanità, etc.) e favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e dei gruppi sociali più svantaggiati.
Il programma è stato lanciato il 1° gennaio 2018 ed è attivo.
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